Art. 3 – La Fondazione ha fini di solidarietà, di formazione, di diffusione dell’arte in particolare quella sacra; promuove la sinodalità, la cultura della fraternità e del dialogo.
A tal fine, la Fondazione:
I. Promuove una formazione olistica, attenta al livello spirituale e a quello culturale, alla dimensione comunitaria e all’impegno di servizio nel mondo;
II. Favorisce che i turisti possano vivere l’esperienza del pellegrino attraverso percorsi spirituali, culturali e artistici nella Basilica di San Pietro e negli spazi messi a disposizione per la Fabbrica di San Pietro;
III. Organizza percorsi, eventi ed esperienze per favorire la fraternità e l’amicizia sociale tra Chiese, religioni diverse e tra credenti e non credenti;
IV. Promuove la cultura della pace nei vari ambiti della vita, dalla dimensione personale fino a quella sociale e politica;
V. Favorisce «nuovi incontri» alimentati dal dialogo sociale, dal senso del perdono sociale, dalla purificazione della memoria, dalla promozione della giustizia riparativa come alternativa alla vendetta sociale;
VI. Alimenta le iniziative volte a incentivare lo sviluppo dell’umanesimo fraterno, attraverso la promozione dei principi di libertà, uguaglianza e fraternità, condizioni per costruire un «amore universale» che riconosca e tuteli la dignità delle persone;
VII. Incentiva progetti per la cura del creato, la tutela delle risorse ambientali, della solidarietà internazionale e della responsabilità sociale;
VIII. Promuove l’alleanza sociale, l’imprenditoria responsabile, gli investimenti sociali, le forme di lavoro umano e sostenibile; l’ecologia integrale, lo sviluppo sostenibile, la transizione ecologica, la salute e la ricerca scientifica e tecnologica, alla luce dei principi della Dottrina sociale;
IX. Sostiene la comunicazione responsabile, la verità delle fonti, la credibilità e l’affidabilità di chi si impegna a costruire ponti;
X. Si fa carico, nell’abbraccio simbolico del colonnato della Basilica di San Pietro, delle persone più deboli, del forestiero e dello straniero, del diverso e dell’emarginato e delle frontiere culturali e sociali per rileggere le sofferenze del mondo e offrire soluzioni alla luce del Vangelo e del Magistero pontificio.