Quante volte siamo nel buio e chiediamo ripetutamente a Dio solo il perché, restando incastrati dentro l’angoscia, la paura, la tristezza. Quante volte chiediamo a Dio solo la ragione del nostro dolore senza cercarlo nel dolore.
Quante volte siamo nel buio e chiediamo ripetutamente a Dio solo il perché, restando incastrati dentro l’angoscia, la paura, la tristezza. Quante volte chiediamo a Dio solo la ragione del nostro dolore senza cercarlo nel dolore.
Scelgo di incontrare il Signore.
Mi concentro e vado oltre le mie preoccupazioni e i miei pensieri.
Faccio un segno di croce ed esprimo interiormente il desiderio di stare alla Sua presenza.
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!».
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.
Quante volte siamo nel buio e chiediamo ripetutamente a Dio solo il perché, restando incastrati dentro l’angoscia, la paura, la tristezza. Quante volte chiediamo a Dio solo la ragione del nostro dolore senza cercarlo nel dolore.
Il cieco siamo tutti noi e la sua è la storia di tutti noi che viviamo schiavi delle paure e ci troviamo a dover ri-percorrere ogni volta il cammino battesimale per ritrovare non solo l’acqua della Samaritana ma anche la luce di questo uomo cieco dalla nascita. Acqua e luce sono la vera fonte di vita di chi non solo crede di credere ma di chi veramente ha incontrato il Signore e ha scelto di seguirlo.
Alla fine del suo percorso il cieco si specchia nel volto di Gesù e non solo lo riconosce ma si riconosce, così l’io-sono del cieco si specchia in quel Io-Sono di Gesù. Di nuovo è un incontro intimo, vero e profondo con il Signore che restituisce una nuova vita. Non tanto quella degli occhi che vedono il mondo ma quella dello sguardo che riesce a vedere la realtà senza più la paura, l’angoscia e la tristezza. Ecco come il Signore può abitare le nostre tenebre e illuminarle, può davvero essere Vita nella nostra vita.
Chiediamo a Lui la grazia, in questo cammino pasquale, di tornare a illuminare i nostri occhi affinché possiamo vivere liberi dalla paura.
Visualizzo la scena provando ad immaginare il luogo, i personaggi, i dialoghi, i toni e i gesti.
Lascio che emergano i miei sentimenti, ciò che più mi colpisce, le emozioni che provo.
Accolgo il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Sappiamo che alla fine di questo suo viaggio, Gesù andrà incontro alla morte corporale. Eppure nelle immagini evangeliche di queste domeniche Gesù ci parla della vita, ce la dona. Che emozione provo nel ricevere tra le mani questo dono così fondamentale per me?
Nella mia giornata, nella mia vita, sono focalizzato sul capire come far sviluppare la vita che ho ricevuto affiché possa dare frutti o mi sento più condizionato dalla paura?
Quali paure mi rendono “cieco” e mi bloccano? Le affido al Signore?
Come se mi rivolgessi ad un amico, parlo con il Signore e con sentimento di gratitudine gli esprimo ciò che sento di ricevere da lui in questo momento.
Recito un Padre nostro per salutarlo e uscire dalla preghiera.
“Fino a che punto è giusto perdonare un fratello se è colpevole?” è la domanda che ci facciamo tutti almeno una volta nella vita. È una domanda frutto della paura…
“Dio non voglia, questo non ti accadrà mai!”: Pietro, nella sua meravigliosa immediatezza, esprime la fragilità umana che abbiamo tutti di non voler perdere chi amiamo.
«Ma voi, chi dite che io sia». Gesù non cerca consensi ma rapporti veri, coinvolgimenti affettivi autentici: “cosa ti è successo quando mi hai incontrato?”, questa è la domanda che…
“Non le rivolse neppure una parola”. Stupisce l’apparente indifferenza di Gesù dal quale non ci aspetteremmo una risposta tanto dura. Dio non pone confini, ma non si lascia usare.
Non siamo abituati ad un Dio che si fa presente ancora prima che lo supplichiamo.
“Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te” è la dinamica della quotidianità, dove vivere insieme può significare anche ferirsi a vicenda e confliggere.
Il presupposto da cui parte oggi il Vangelo è che c’è un grande mistero dietro al volto del Signore che non possiamo comprendere del tutto.
Abbiamo l’istinto di pensare che il Regno dei Cieli sia qualcosa di comprensibile solo per gli angeli e raggiungibile solo nell’aldilà. E ci convinciamo che dobbiamo adattarci a un mondo…
Il male è entrato nel mondo e dobbiamo metterci il cuore in pace rispetto al fatto che Bene e male coesistono e che il seme buono crescerà sempre insieme alla…
Trasuda di umanità il gesto che oggi Gesù compie mettendosi a parlare alla folla con un linguaggio tanto semplice da poter essere compreso da tutti.
“In quel tempo” corrisponde ad un momento ben preciso. È infatti un’ora di fatica in cui l’animo di Gesù viene animato dalla paura e dallo scoramento per le tensioni sociali…
Gesù sembra partire in quarta per poi fermarsi e tornare indietro, quasi come per venirci a riprendere.
Vivere in un mondo in cui regna l’ingiustizia fa davvero tanta paura. Ci rende scoperti, ci fa sentire fragili. Amare non significa avere la certezza di essere ricambiati. Amare, al…
Se ci fermassimo a guardare le persone che ci circondando, anche noi come Gesù sentiremmo la loro stanchezza e il loro sfinimento. Il mondo sta male, l’umanità è sempre più…
Quanta dolcezza racchiusa in queste poche parole. L’amore del Signore, oggi, ha la tenerezza di una carezza e al contempo la forza di una montagna.
Gesù si manifesta ancora una volta per portare la pace dentro l’inquietudine dei discepoli dopo che hanno assistito alla sua crocifissione e dopo che, terrorizzati, hanno visto quel sepolcro vuoto.
Come è possibile credere, amare e dubitare? Come possono coesistere nello stesso cuore due dimensioni così contraddittorie?
“Se mi amate” è il presupposto di partenza che propone Gesù. Amare il Signore è il cuore del cristianesimo ed è il centro di ogni relazione umana e fraterna.
Il turbamento profondo che Gesù legge nel cuore dei discepoli è la paura dell’abbandono. Sente forte questa angoscia e la esplicita attraverso una rassicurazione che calma anche noi: “non sia…
Quante volte crediamo essenziale ciò che non lo è? Quante volte perdiamo i riferimenti e i sensi nella nostra vita? Quante volte confondiamo i “briganti” con il “Pastore”?
C’è una tristezza negli occhi dei due discepoli che gli impedisce di vedere. C’è una delusione nel loro animo per la morte di Gesù, per questa separazione a cui non…
Gesù è risorto e si manifesta ai discepoli pronunciando queste bellissime e semplici parole: “Pace a voi“. Lo fa mostrando i buchi nelle mani e le ferite sui fianchi.
Ci vuole tempo per comprendere la Resurrezione, forse non basta una sola vita per vedere e credere. Nemmeno i discepoli prediletti riescono a comprendere fino in fondo che Gesù è…
È sempre difficile accettare fino in fondo la libertà degli altri, anche quella che ha condotto Gesù ad un sacrificio così totale.
Gesù sa che il suo caro amico è morto e non si scompone davanti a questo terribile lutto. Raccoglie i discepoli e torna in Giudea a casa di Lazzaro, nonostante…
Quante volte siamo nel buio e chiediamo ripetutamente a Dio solo il perché, restando incastrati dentro l’angoscia, la paura, la tristezza. Quante volte chiediamo a Dio solo la ragione del…
L’incontro tra Gesù e la Samaritana avviene nella solitudine. Entrambi sono stanchi, abbandonati, deboli. Entrambi hanno sete.
I discepoli scoprono una grande verità e cadono con la faccia a terra presi dalla paura.
Il male è entrato nel mondo. Ce lo ricorda la Prima Lettura di oggi tratta dalla Genesi in cui il male seduce Adamo ed Eva con una tentazione potente “sarete…
C’è una rivoluzione nelle parole del Vangelo di oggi. E’ la rivoluzione dell’amore.