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Si avvicina una nuova tappa dell’iniziativa “Il cammino di Pietro”

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  • Martedì 28 febbraio – ore 19:30 – Basilica di Santa Francesca Romana

    Dove è la memoria del confronto tra Pietro e Simon Mago

    Catechesi di Mons. Andrea Lonardo

    Pochi Romani conoscono a fondo la propria Città, e come potrebbero se per ogni dove racconti, fatti, storie, leggende abitano ogni vicolo e ogni chiesa dell’Urbe! Come per l’archeologia, uno stesso luogo, a strati, può raccontare di Augusto o di Pietro e Paolo, di Michelangelo o di Trilussa a seconda di cosa interessi mettere a fuoco, di cosa si voglia raccontare.

    La basilica di Santa Francesca Romana custodisce al suo interno molti tesori, un patrimonio messo a disposizione di tutti, generosamente conservato e offerto a pellegrini e turisti dalla Comunità monastica dei Monaci Olivetani. La tappa in questa basilica è stata inserita negli appuntamenti promossi dall’iniziativa “Il cammino di Pietro” perché al suo interno si conservano dei basoli della “Via Sacra” che percorreva tutto il Foro fino al tempio di Giove Capitolino.

    Secondo la tradizione su questi basoli l’apostolo Pietro si inginocchiò in preghiera in una particolare circostanza: sfidato in un pubblico confronto da Simon Mago, il padre di tutti gli eretici, Pietro in compagnia di Paolo ed insieme a tutti gli astanti, lo videro sollevarsi da terra e spiccare il volo.

    Ma il Pescatore di Galilea, facendo ricorso alla preghiera, inginocchiatosi, invocò il Signore affinché svelasse la menzogna che si celava dietro questi artifici. Così, i diavoli lasciarono cadere Simon Mago che subito precipitò al suolo.

    Questa sosta, siamo arrivati alla terza, ha dunque per tema la ricerca della verità la quale richiede umiltà ed impegno oltre ad un aiuto dall’alto, appunto la preghiera.  È un’occasione per riflettere su situazioni del vissuto quotidiano di ognuno di noi, sull’appetibilità e attrattiva della menzogna.

    La Basilica di Santa Francesca Romana, oltre a conservare questa memoria apostolica, ci racconta anche di questa grande donna che da nome alla basilica, vissuta nel XV secolo in una Roma dilaniata da lotte tra fazioni avverse. Francesca Romana, infatti, con alcune sue compagne scelse di distribuire i suoi beni ai poveri della città.

    Nella basilica si conserva, inoltre, la più antica icona mariana della Città Eterna: la “Madonna del Conforto”. La datazione generalmente riconosciuta la pone ai primi decenni del V secolo.

    L’icona era originariamente conservata in Santa Maria Antiqua al Foro Romano, chiesa distrutta da un terremoto. Nel 982 fu traslata in Santa Maria Nova poi denominata Santa Francesca Romana.