Quando nel mondo si sente parlare di San Pietro si pensa spesso alla Basilica Vaticana, la più imponente e famosa del mondo, ma quasi mai si ricorda l’uomo a cui essa è dedicata. Il progetto del videomapping parte proprio da qui, dalla figura di Simone, a cui Cristo ha cambiato persino il nome, e si propone di rispondere ad alcune semplici domande: chi è stato? Cosa sappiamo di lui? Le scene scelte narrano in prima persona i momenti salienti della vita dell’apostolo Pietro: la chiamata, la sequela, la missione, il martirio. La facciata della Basilica, oltre a costituire per questo progetto narrativo uno degli schermi più suggestivi al mondo, è pensata come parte integrante del racconto per celebrare la testimonianza dell’Apostolo nell’altare della Confessione.
Il 2 ottobre prossimo, alle ore 20.00, inizierà la serata inaugurale per la proiezione del videomapping “Seguimi. La vita di Pietro” con il saluto di S.E. Cardinale Mauro Gambetti, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano. Andrea Bocelli, ospite d’eccezione, parteciperà all’evento che sarà presentato da Milly Carlucci. Alle ore 21.00 il videomapping sarà proiettato sulla facciata della Basilica di San Pietro per la prima volta.
Attraverso una sequenza di immagini, tratte dai più importanti repertori iconografici della Basilica e dei Musei Vaticani saranno raccontate, attraverso la voce narrante di Flavio Insinna, le vicende della vita del Pescatore di Galilea utilizzando una commistione di nuove tecnologie e iconografia sacra. Per realizzare questo racconto sono stati scelti strumenti tecnologici capaci di valorizzare e armonizzare immagini, suoni e parole. Un incontro tra antico e moderno che utilizza tecnologie di produzione con effetti tridimensionali per la valorizzazione di capolavori di artisti tra i quali Raffaello, Perugino, Reni e Cavallucci.
I fedeli, i pellegrini e i visitatori di tutto il mondo potranno entrare in dialogo con l’umanità dell’Apostolo e immergersi nella profondità della sua spiritualità, ripercorrendo le principali tappe della straordinaria vita del pescatore di Galilea – gli slanci e le cadute, la tenacia e il dubbio, le lacrime e il dono della vita – avendo così l’opportunità di riconoscere e riconoscersi nella sua esperienza di vita. Nella sequenza delle immagini, gli oggetti legati alla fatica quotidiana del lavoro, come la rete e la barca, si propongono come simboli della Chiesa e della vita cristiana. I momenti scelti sono parte di una vocazione compiuta, quella di Pietro, custodita all’interno di un amore più grande che, agli uomini e alle donne di ogni tempo, continua a domandare: “Mi ami tu?”. Nella prospettiva pasquale che emerge dall’esperienza di Pietro, persino i dubbi e i tradimenti sono la condizione per incontrare, amare e servire il Signore e i fratelli.