“Non le rivolse neppure una parola”. Stupisce l’apparente indifferenza di Gesù dal quale non ci aspetteremmo una risposta tanto dura.
Dio non pone confini, ma non si lascia usare.
“Non le rivolse neppure una parola”. Stupisce l’apparente indifferenza di Gesù dal quale non ci aspetteremmo una risposta tanto dura.
Dio non pone confini, ma non si lascia usare.
Scelgo di incontrare il Signore.
Mi concentro e vado oltre le mie preoccupazioni e i miei pensieri.
Faccio un segno di croce ed esprimo interiormente il desiderio di stare alla Sua presenza.
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne.
Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». “È vero, Signore”, disse la donna, “eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”.
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
“Non le rivolse neppure una parola”. Stupisce l’apparente indifferenza di Gesù dal quale non ci aspetteremmo una risposta tanto dura.
Dio non pone confini, ma non si lascia usare.
Tante volte ci disinteressiamo al Signore e, lentamente, ci avviciniamo più agli idoli o pensiamo più a noi stessi invece che porre Dio al centro della nostra vita rendendolo unico. Poi però, nella difficoltà e nella disperazione chiediamo a Dio che compia un miracolo. Un po’ troppo facile questo atteggiamento.
E questo Gesù non lo permette.
Il suo silenzio non è di chi resta indifferente ma di chi aspetta, di chi attende che emerga la verità del cuore: “ma tu, credi davvero nel Padre o mi stai solo usando per disperazione?”; “se non sono venuto per te, perché chiedi aiuto a me?”.
Gesù è così interessato che indaga accuratamente nella fede della donna.
Ed ecco che non si ritrae come farebbe un furbo dopo averci provato ma compie dei movimenti: si avvicina, si prostra. Professa tutta la sua fede, a modo suo, con parole sue: “Signore, credo così tanto in Te che mi basteranno le tue briciole…”.
La salvezza è rivolta a tutti, non ci sono eletti ed esclusi. Ci sono coloro che si escludono, che non credono e coloro che si lasciano innamorare dal Signore.
Dove l’uomo pone confini e categorie, l’amore di Dio li spezza.
“Chi crede in me è con me” ci rivela oggi il Signore “purché ci creda davvero”.
La Grazia di Cristo è per tutti e oggi, insieme alla donna cananea, possiamo esultare di gioia!
Visualizzo la scena provando ad immaginare il luogo, i personaggi, i dialoghi, i toni e i gesti.
Lascio che emergano i miei sentimenti, ciò che più mi colpisce, le emozioni che provo.
Accolgo il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Quali sono le mie “briciole di fede” nel Signore?
In quali parole e gesti concreti Dio potrebbe scorgere la fede che provo per Lui?
Nel rapporto con gli altri mi capita di usare categorizzazioni che escludono invece che spezzare i confini con l’amore che include?
Come se mi rivolgessi ad un amico, parlo con il Signore e con sentimento di gratitudine gli esprimo ciò che sento di ricevere da lui in questo momento.
Recito un Padre nostro per salutarlo e uscire dalla preghiera.
“Fino a che punto è giusto perdonare un fratello se è colpevole?” è la domanda che ci facciamo tutti almeno una volta nella vita. È una domanda frutto della paura…
“Dio non voglia, questo non ti accadrà mai!”: Pietro, nella sua meravigliosa immediatezza, esprime la fragilità umana che abbiamo tutti di non voler perdere chi amiamo.
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“Non le rivolse neppure una parola”. Stupisce l’apparente indifferenza di Gesù dal quale non ci aspetteremmo una risposta tanto dura. Dio non pone confini, ma non si lascia usare.
Non siamo abituati ad un Dio che si fa presente ancora prima che lo supplichiamo.
“Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te” è la dinamica della quotidianità, dove vivere insieme può significare anche ferirsi a vicenda e confliggere.
Il presupposto da cui parte oggi il Vangelo è che c’è un grande mistero dietro al volto del Signore che non possiamo comprendere del tutto.
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