Il dono di Dio! – Vangelo di domenica 12 marzo
L’incontro tra Gesù e la Samaritana avviene nella solitudine. Entrambi sono stanchi, abbandonati, deboli. Entrambi hanno sete.
Scelgo di incontrare il Signore.
Mi concentro e vado oltre le mie preoccupazioni e i miei pensieri.
Faccio un segno di croce ed esprimo interiormente il desiderio di stare alla Sua presenza.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
C’è una rivoluzione nelle parole del Vangelo di oggi. E’ la rivoluzione dell’amore.
Gesù, in fondo, lo aveva detto la scorsa domenica che non era venuto ad abolire la Legge ma a darne pieno compimento, a portare cioè una Legge nuova che oggi ci rivela: l’Amore.
Solo alla luce del desiderio di vivere secondo un amore senza misure ed estremo, possiamo capire perché Gesù invita a porgere l’altra guancia, a pregare per i nostri nemici o per quelli che ci odiano. Non per subire ma per sorprendere.
Dove il male si muove sempre con logiche preimpostate, banali e altamente prevedibili, l’Amore sorprende e diventa capace di abbattere gli ostacoli e di aprire le strade imprevidibili del cuore. Riesce a percorre sentieri nuovi e ad aprire varchi lì dove la banalità del male cercava solo di ledere e di uccidere la vita della persona e le sue relazioni.
Se impariamo ad entrare in contatto con la parte più profonda del nostro cuore e ad agire quell’istinto di Amore che tutti abbiamo ma che spesso non scegliamo perché più faticoso, ci sorprenderemo capaci di “porgere l’altra guancia” facendo ciò che nessuno si aspetterebbe, sorprendendo noi stessi e Dio.
Perché si, non solo Dio stupisce l’uomo ma anche l’uomo riesce a sorprendere Dio.
Restiamo in cammino.
Visualizzo la scena provando ad immaginare il luogo, i personaggi, i dialoghi, i toni e i gesti.
Lascio che emergano i miei sentimenti, ciò che più mi colpisce, le emozioni che provo.
Accolgo il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Di fronte alle ingiustizie che vivo riesco a chiedermi cosa sia giusto fare in nome del Bene oppure penso soltanto a quello che mi sento di fare per il mio personale benessere?
Quando una situazione è ingiusta e non so come affrontarla, chiedo al Signore di aiutarmi a capire cosa sia meglio fare secondo la Sua “Legge”? O penso di dovermela cavare da solo/a?
Quando mi è capitato di “porgere l’altra guancia” in una situazione difficile che ho vissuto, sono poi riuscito a sentirmi “perfetto” dentro quell’Amore che ho dato?
Come se mi rivolgessi ad un amico, parlo con il Signore e con sentimento di gratitudine gli esprimo ciò che sento di ricevere da lui in questo momento.
Recito un Padre nostro per salutarlo e uscire dalla preghiera.
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